Buooongiorno...
Non sono scomparsa, è che in queste settimane non avevo nulla da dire e nulla da farvi vedere perchè, semplicemente non ho lavorando a maglia.
Pare che io abbia preso una malattia chiamata "Limbo della Maglista", patologia per nulla pericolosa il cui unico sintomo è "assenza della voglia di sferruzzare".
Quindi come affrontare l'entrata nel "Limbo della Nullafacenza"?
Ebbene... non si affronta.
Nel "Limbo della Nullafacenza" ci si sta, beandosi del tempo rubato alla maglia e impiegato in modo altrettanto fruttuoso.
La malattia prevede due decorsi, entrambi non letali: ad un certo punto vi succederà di aver voglia di riprendere in mano i ferri e lo farete, oppure la voglia di riprendere i ferri in mano non arriverà più, e così sia.
Nel secondo caso l'unica categoria che potrebbe preoccuparsi è quella formata da chi, con la maglia, ci porta a casa la pagnotta, ergo pochissime fortunate (o sfortunate, dipende dai punti di vista).
Per tutte le altre nessun problema, il mondo è pieno di attività altrettanto coinvolgenti e rilassanti.
Come consiglio personale vi suggerirei di non sostituire ferri e gomitoli con alcol e droga, ma tutto il resto va benone.
Io comunque sono rientrata nel primo gruppo, quello che ci ri-prende gusto, per cui un bel giorno ho avviato uno dei maglioni che bramavo da tempo, il Camilla, e ho ripreso a campionare per un paio di progetti in piedi: lo studio di un motivo lace per un lavoro che uscirà ad aprile, e calcoli vari per un capo che sarà oggetto di un ws in primavera molto inoltrata (messaggio in codice per chi mi chiede se e quando tornerò a Carate Brianza).
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Il Camilla di Carrie Bostik Hoge lo trovate qua,
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